Angelina appartiene ad una delle più importanti famiglie nobiliari umbre: i conti di Marsciano. Si tratta di una famiglia estremamente ramificata, dalla storia molto complessa, che ricostruì per la prima volta in maniera ordinata l’abate Ferdinando Ughelli, storico e antiquario vissuto nel XVII secolo. Nel 1667 egli diede infatti alle stampe un volume intitolato “Albero et istoria della famiglia de’ Conti di Marsciano”, per la compilazione della quale poté contare sul sostegno del conte Lorenzo di Marsciano il quale mise a sua disposizione sia l’archivio familiare sia il risultato di alcune ricerche che aveva condotto in proprio sui suoi antenati. L’opera dell’Ughelli è ancora oggi importantissima per tutti coloro che vogliono ricostruire le vicende storiche della famiglia, poiché molte delle testimonianze da lui citate sono oggi scomparse o lacunose. Tuttavia, sebbene Ughelli affermi, con piglio moderno, di essersi basato per le sue ricerche solo su fonti scritte e verificabili, la prima parte della sua opera, quella che riguarda il capostipite della famiglia e i suoi immediati discendenti, risulta oggi non più sostenibile. Ughelli infatti ricostruisce una genealogia che risalirebbe al conte Cadolo e a sua moglie Gemma, personaggi storicamente documentati di ascendenza longobarda, vissuti nella zona di Pistoia intorno al 1000. Egli così facendo contraddice però un documento famoso e molto importante: il testamento di Antonio da Marsciano, redatto nel 1476. Antonio infatti affermava che la sua famiglia discendeva dai Signori di Chiusi, ipotesi sostenuta ancora oggi da alcuni studiosi. Se dunque le vicende più antiche della famiglia sono avvolte nell’ombra dei secoli, di certo nel XIII secolo la famiglia appare chiaramente documentata in una posizione di prestigio nella zona fra Perugia, Orvieto e Marsciano (dal quale prendono il nome e che doveva essere il feudo principale, fino al 1281 quando vendettero il castello al comune di Perugia).
Nel 1280, in un atto di divisione patrimoniale, la famiglia appare distinta in tre rami, associabili ai tre castelli di Marsciano, Parrano e Montegiove. A quest’ultimo ramo della famiglia appartenne Angelina. Capostipite ne era Nerio (Raniero) che è attestato nel 1292 nel catasto orvietano e che dovette morire poco dopo. Suo figlio fu Bindo o Binolo, che sposò Fiandina dei conti di Montemarte, i nonni di Angelina. Fiandina dovette essere una personalità molto forte (fra l’altro scambiò delle lettere con santa Caterina da Siena) e forse fu questo all’origine dell’errore di Ludovico Jacobilli che disse appunto Angelina del casato dei Corbara di Montemarte anziché di quello dei Marsciano. Bindo e Fiandina ebbero tre figli: Taddeo, che morì senza discendenza, Nicolò, che fu abate di san Severo a Orvieto, e Giacomo, il padre appunto di Angelina.
Ingresso al castello di Montegiove