IL MOVIMENTO DELL'OSSERVANZA FRANCESCANA
Già alla morte di san Francesco, i frati si divisero sul modo di intendere la regola e viverla ogni giorno. In breve sorsero diversi movimenti, a volte considerati al limite dell'eresia, che volevano rinnovare l'Ordine francescano. Se i "conventuali" preferivano una vita nei conventi cittadini dove dedicarsi alla cura delle anime, gli "spirituali" privilegiavano la vita ascetica e mendicante degli inizi, segnata da una povertà radicale. Per questo sceglievano spesso conventi isolati, dove vivere in eremitaggio. Uno di questi era Brogliano, vicino all'altopiano di Colfiorito, a cavallo fra Umbria e Marche. Nella seconda metà del Trecento, vi troviamo Paoluccio Trinci , che raccolse intorno a sè un gruppo di frati. Nel 1373 la comunità era cresciuta e il papa Gregorio XI ne riconobbe l'ispirazione sincera e l'austerità di vita: era la prima tappa del cammino che avrebbe portato alla nascita del movimento dell'Osservanza francescana. Paoluccio e i suoi "frati devoti" vivevano poveramente, di elemosine. Calzavano i rozzi zoccoli del popolo che li chiamò per questo affettuosamente "zoccolanti". Si sentivano fortemente radicati all'interno dell'Ordine francescano, evitavano ogni contestazione accesa e avevano buoni rapporti con i frati dei conventi. Volevano però vivere alla "lettera" la regola di Francesco, osservandone con radicalità i fondamenti (da cui appunto il nome di Osservanza). Il movimento si diffuse velocemente nell'Italia centrale e oltre, già prima della morte di Paoluccio che avvenne nel 1391. Coinvolgeva conventi maschili e monasteri femminili, sia del secondo che del terzo ordine, fra i quali spiccavano quelli folignati di Sant'Anna e di Santa Lucia. Dovevano però passare alcuni decenni perché esso si consolidasse, grazie soprattutto alla predicazione e all'opera di quattro religiosi, le cosiddette "quattro colonne dell'Osservanza": san Bernardino da Siena, san Giovanni da Capestrano, il beato Alberto da Sarteano e san Giacomo della Marca.