Nacque a Foligno nel 1309, figlio di Vagnozzo Trinci e Ottavia Orsini. Giovanissimo (aveva 14 anni) insieme al fratello entrò nel convento di San Francesco. Nonostante fosse nato nella famiglia dei signori di Foligno, era molto umile e semplice, tanto che per umiltà volle restare sempre un fratello laico. Nei documenti è descritto come "homo ydiota (cioè senza lettere, illetterato), semplice e laico" ed era detto Paoluccio secondo alcuni per la sua semplicità, secondo altri per la giovane età nella quale era entrato in monastero, secondo altri per la sua bassa statura. Non sappiamo molto della prima parte della sua vita, fino al 1368 quando si ritira a Brogliano, un eremo nella zona di Colfiorito, tra l'Umbria e le Marche. Qui viveva in penitenza insieme a pochi compagni. |
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Il
clima religioso del periodo era mosso da crisi e contrasti, dai quali
non era escluso l'ordine francescano. In breve, Paoluccio divenne il punto
di riferimento per quei frati che volevano cambiare l'ordine dall'interno,
senza seguire pericolose derive ereticali. Paoluccio scelse per la sua
Riforma, la fede “che privilegia la preghiera, la testimonianza
della vita, l’intima esperienza di Dio prima della testimonianza
della parola e dell’azione” , come scrive Leonardi. Rimanendo
alle dipendenze del Superiore dell’Ordine, Paoluccio e i suoi compagni
si preoccuparono di evitare qualsiasi forma di frattura in seno a questo:
è uno dei segreti del suo successo. Dalla sua volontà di
restare nella regola, anzi di rispettarla alla lettera, i suoi frati furono
detti minori osservanti o dell'Osservanza.
I primi aderenti alla riforma erano in genere fratelli laici che, non
appesantiti dalle lunghe discussioni culturali, andavano dritti al mistero
che contemplavano e se ne lasciavano rivestire. Vivevano in piccole fraternità,
spesso in zone isolate, per sperimentare rapporti interpersonali più
profondi. Nel 1373 i romitori che aderivano alla sua riforma erano nove
e saliranno a 22 nel 1391, anno in cui Paoluccio, ormai vecchio e malato,
morì. Ai frati dell'Osservanza furono affidati anche molti dei
luoghi francescani più famosi, come l'eremo delle carceri, la Porziuncola,
san Damiano. Nel frattempo Paoluccio aveva promosso una profonda riforma
anche nella vita spirituale femminile, promuovendo monasteri aperti e
trovando nell'entusiasmo e nella forza carismatica di Angelina, una degna
continuatrice. Ippolito da Coceto, Paoluccio riceve gli zoccoli Poco prima della sua morte, Paoluccio aveva ottenuto da Trinci un terreno fuori Foligno, dove fondare un convento, che volle dedicato a San Bartolomeo, lo stesso santo a cui era intitolato l'eremo di Brugliano. Paoluccio morì prima che fosse compiuto, ma all'interno del chiostro in sua memoria, furono affrescate nel Settecento ventiquattro lunette che raccontano la storia della sua vita, mentre il suo corpo, dopo lunghe vicissitudini, è oggi venerato presso il convento francescano di Monteluco, vicino Spoleto. San Bartolomeo di Marano |